Quando due metalli diversi sono accoppiati elettricamente ed immersi in una soluzione acquosa contenente dei sali si forma immediatamente un sistema elettrochimico ben sintetizzato dalla pila di Volta. Uno dei due metalli, quello meno nobile, inizia a corrodersi e si genera una corrente elettrica verso il metallo più nobile. Questo fenomeno è una delle forme più comuni e diffuse di corrosione dei materiali metallici e ha grandi rilevanze in tutti i settori meccanici e strutturali.
Come nell'esempio di questa nave letteralmente divorata dai fenomeni corrosivi nell'ambiente salino marino, anche i restuari dentali metallici possono essere soggetti a questo genere di comportamento fisico. Ne conseguono tre aspetti, la cui importanza andrebbe sempre valutata:
Perché si instauri una corrente di corrosione occorre che ci siano due metalli diversi presenti in bocca e che questi possano formare una coppia come in una pila elettrica:
Uno dei due metalli coinvolti diventa l'anodo del sistema e l'altro il catodo, in base alle loro caratteristiche intrinseche di elettronegatività. Il flusso di corrente si sposta dall'anodo verso il catodo.
L'anodo è sempre sacrificale e si corrode, rilasciando i sali di corrosione in forma ionica.
La cosiddetta "serie elettrochimica" definisce una classifica di nobiltà degli elementi metallici e permette di prevedere il comportamento di coppie di metalli assemblati a formare una cella elettrica. L'elemento con la posizione più in altro nella serie elettrochimica è sempre l'elemento più nobile e quindi quello che diventa il catodo. L'elemento più in basso necessariamente diventa l'anodo.
Il comportamento di un metallo è tuttavia sempre relativo al contesto in cui lo si inserisce. Salvo il platino e l'oro, tutti gli altri metalli sono sempre più nobili di quelli più in basso ma più "vili" di quelli in alto nella serie. Ne consegue che qualsiasi metallo può cambiare il suo comportortamento di corrosione in relazioni agli altri metalli presenti nel sistema. Questo, applicato ad un sistema in evoluzione nel tempo come l'amalgama, significa anche che i comportamenti dei singoli metalli possono variare se viene immesso o rimosso un particolare restauro dal sistema.
Negli esempi sopra il rame si comporta da catodo quando accoppiato allo zinco, ma diventa l'anodo e si corrode quando è in presenza dell'argento. Anche il potenziale elettrico sviluppato è diverso: il rame e l'argento, che sono relativamente vicini nella serie elettrochimica, sviluppano un potenziale di 0.422 Volt, mentre questa differenza raddoppia accoppiando il rame con lo zinco (molto meno nobile). Arriva ad essere tre volte tanto l'argento, che è quasi un metallo nobile in senso assoluto.
Tutto il ragionamento teorico è abbastanza lineare e semplice finché si parla di singoli metalli puri, accoppiati a due a due. Nella realtà i metalli sono tutti utilizzati sotto forme di leghe, ossia miscele solide di vari elementi metalli, legati a formare cristalli o fasi di composizioni non omogenee. Già solo all'interno di una singola lega utilizzata per un singolo restauro si ha la formazione di aree differenziate con attività anodica e catodica.
Sfortunatamente in vivo e nella realtà clinica non è così semplice calcolare le interazioni tra i materiali metallici usati per i diversi restauri. Singolarmente le leghe utilizzate per realizzare strutture protesiche sono certificate per essere stabili, ma la gli accoppiamenti possibili tra amalgama, leghe preziose varie, leghe non preziose, acciai e leghe di titanio sono tantissimi.
Di fatto non è prevedibile come si comporterà un nuovo restauro metallico inserito nel cavo orale ed anche l'utilizzo di una lega aurea molto nobile può in effetti creare un problema tramite l'aumento della differenza di potenziale che si crea con altri restauri meno preziosi.