Effetti orali

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Gli effetti delle correnti di corrosione all'interno del cavo orale sono ancor oggi oggetto di ricerca e non vi è una consenso scientifico circa il loro impatto e rilevanza. L'elemento più facilmente oggettivabile è proprio la corrosione stessa dell'elemento metallico meno nobile, condizione che comporta sia il degrado della struttura di provenienza sia il rilascio di prodotti di corrosione sotto forma di sali ionici e particolato.

 

 

Le sostanze corrose possono essere presenti nella saliva oppure migrare progressivamente nei tessuti, come dimostrato dall'esempio qui sopra. In questo caso si ha la formazione di un tatuaggio, espressione visiva di una metallosi diffusa che coinvolge il tessuto in tutto il suo spessore e non solo a livello superficiale. In questo il tatuaggio da metalli differisce da quello di tipo artistico, che invece è una deposizione unicamente a livello del derma.

Gli effetti sul tessuto possono essere di tipo locale, con azione citotossica sugli elementi cellulari oppure può esserci il coinvolgimento del sistema immunitario e quindi una reazione immunologica sia locale sia sistemica.

L'azione diretta della corrente elettrica sui tessuti e sulle cellule è meno conosciuta e difficile da identificare, slegata da quella chimica dovuta ai sali rilasciati nel processo. Esistono evidenze che alcuni tipi di lesioni lichenoidi siano in stretta correlazione con la presenza di correnti elettriche elevate, anche quando è invece negativa la risposta allergica al metallo coinvolto.

Da alcune nostre osservazioni sperimentali si è potuto constatare come alcune reazioni leuco ed eritroplasiche della mucosa fossero in relazione proprio alla zona di contatto con restauri metallici caratterizzati da correnti galvaniche elevate. E' pratica clinica cercare, in presenza di questo genere di lesioni, fattori locali d'irritazioni che possono incidere sullo stato di salute della mucosa; tipicamente restauri incongrui, protesi con asperità o ruvidità ed elementi dentali rotti o taglienti. Nei casi osservati non si sono riscontrati elementi meccanici di traumatismo ripetuto bensì appunto effetti elettrogalvanici. Nella maggior parte dei casi l'eliminazione del restauro metallico ha permesso la regressione spontanea della lesione.